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Un giorno quasi perfetto
Un giorno quasi perfetto
Uno spettacolo di Michelangelo Maria Zanghí
scritto da Antonino Anelli e Michelangelo Maria Zanghí
con Francesco Natoli
scena e costumi Cleopatra Cortese

produzione Teatro Metastasio di Prato




Questo spettacolo racconta una storia. Una storia che parla di ognuno di noi, perché racconta del rapporto più antico e viscerale che possa esistere: quello tra genitori e figli. Per Marika, la protagonista, questo rapporto è tutt’altro che semplice, avendo abbandonato il paesino natale della
provincia siciliana, per trasferirsi nella Milano “da bere” con la speranza di poter vivere liberamente la propria identità di genere; Marika, infatti, è nato uomo ma non ha mai accettato il suo corpo “difettoso”: lei è donna contro tutti e tutto e se gli altri si limitano a schernirla o, al massimo, ad approfittare di squallide prestazioni sessuali, i suoi genitori l’hanno isolata e abbandonata. Ma succede qualcosa che ribalta il corso delle cose e
Marika, dopo anni di solitudine, ha, suo malgrado, la possibilità di recuperare il rapporto col padre. In un crescendo di malinconia e umorismo si arriva al finale che svela le mancanze e le aspettative (attese e disattese) che tutti noi, sia genitori che figli, viviamo quotidianamente, probabilmente da tutta la vita.
Uno spettacolo di Michelangelo Maria Zanghí
scritto da Antonino Anelli e Michelangelo Maria Zanghí
con Francesco Natoli
scena e costumi Cleopatra Cortese

produzione Teatro Metastasio di Prato




Questo spettacolo racconta una storia. Una storia che parla di ognuno di noi, perché racconta del rapporto più antico e viscerale che possa esistere: quello tra genitori e figli. Per Marika, la protagonista, questo rapporto è tutt’altro che semplice, avendo abbandonato il paesino natale della
provincia siciliana, per trasferirsi nella Milano “da bere” con la speranza di poter vivere liberamente la propria identità di genere; Marika, infatti, è nato uomo ma non ha mai accettato il suo corpo “difettoso”: lei è donna contro tutti e tutto e se gli altri si limitano a schernirla o, al massimo, ad approfittare di squallide prestazioni sessuali, i suoi genitori l’hanno isolata e abbandonata. Ma succede qualcosa che ribalta il corso delle cose e
Marika, dopo anni di solitudine, ha, suo malgrado, la possibilità di recuperare il rapporto col padre. In un crescendo di malinconia e umorismo si arriva al finale che svela le mancanze e le aspettative (attese e disattese) che tutti noi, sia genitori che figli, viviamo quotidianamente, probabilmente da tutta la vita.
Ingresso gratuito per i bambini fino a 10 anni di età
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