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Tindari Fest 2025: Ecuba
Tindari Fest 2025: Ecuba
TINDARI FESTIVAL 2025 NOMINA SUNT CONSEQUENTIA RERUM Direzione artistica Mario Incudine 20 LUGLIO ore 20.30 ARIANNA SCOMMEGNA – MINO MANNI – GIANLUIGI FOGAZZI – MARIELLA SPERANZA Con LA COMPAGNIA DEI DETENUTI DEL CARCERE DI GAZZI “LIBERI DI SOGNARE” Le SIGNORE DI PATTI ECUBA Di Euripide Traduzione di Giorgio Ieranò Regia Sergio Maifredi TEATRO PUBBLICO LIGURE PRIMA NAZIONALE ECUBA DI EURIPIDE Progetto e regia Sergio Maifredi Traduzione di Giorgio Ieranò Produzione Teatro Pubblico Ligure / Teatro Cavour e Tindari Festival Progetto in collaborazione con D'aRteventi, coordinamento Daniela Ursino Con Arianna Scommegna – Ecuba Mino Manni – Odisseo, Agamennone Gianluigi Fogacci – Taltibio, Polimestore Mariella Speranza – Polidoro, Polissena Con la Libera Compagnia del Teatro per Sognare dei detenuti. attori della Casa Circondariale di Messina e di Barcellona Pozzo di Gotto, con gli studenti di Liberi di Essere Liberi e con le Signore di Patti. Coro: Lorena Abbo, Maura Amalberti, Laura Amoretti, Anna Belardi, Jose Bonsignorio, Elisabetta Emerigo, Rita Mencuccini, Giada Poidebard, Chiara Rambaldi, Carla Talete, Simona Tallone, Giorgia Zanelli Musiche originali di Mario Incudine eseguite dal vivo da Antonio Vasta Maestro concertatore Antonio Vasta Costumi Paola Ratto Disegno luci Paolo Benvenuto Ecuba di Euripide edizione per il Tindari Festival con la regia di Sergio Maifredi è una versione speciale che vedrà la partecipazione nel cast dello spettacolo della Libera Compagnia del Teatro per Sognare dei detenuti-attori della Casa Circondariale di Messina e di Barcellona Pozzo di Gotto. Ecuba di Euripide è la tappa conclusiva del percorso creato e ideato da Sergio Maifredi e Giorgio Ieranò dedicato alla trilogia di Odisseo, portando in scena dopo Aiace e Filottete di Sofocle, Ecuba di Euripide la terza ed ultima tragedia in cui Odisseo è personaggio in una tragedia greca. Troia è stata sconfitta, le donne come in ogni guerra sono deportate, schiave, prigioniere. Il loro viaggio, al seguito dell’esercito vincitore, è appena iniziato. Sbarcano in Tracia e lì lo spettro di Polidoro appare per raccontare le malvagità compiute dal re di quella terra, amico di suo padre, a cui era stato affidato, lui bambino, come ospite. È una tragedia che unisce la durezza della storia con un mondo fiabesco e sognato. Ecuba interpretata da Arianna Scommegna ha la forza di una madre e di una belva al tempo stesso, regina capace di evocare incubi e vendette barbare. La musica dal vivo, scritta da Mario Incudine e il coro da lui guidato, conferiscono a questo testo una potenza antica, arcaica e misteriosa. L'edizione per il Tindari Festival per la sua particolarità abbraccerà tante tematiche che parlano di cambiamenti, conversioni, riscatto, sofferenza, libertà. Per Tindari insieme alla Libera Compagnia del Teatro per Sognare anche gli studenti di Liberi di Essere Liberi dell'Università di Messina e le Signore di Patti che diventano la voce del territorio pattese, ormai da anni, parte integrande degli spettacoli realizzati dalla Libera Compagnia. Ancora una volta, per il quarto anno, la Compagnia dei detenuti -attori si confronterà con un cast di professionisti per uno spettacolo molto emozionante e coinvolgente sempre accompagnato dalla bellissima musica di Mario Incudine. Lo spettacolo che vuole coinvolgere il vasto pubblico vuole proseguire con il racconto dell'esperienza teatrale che i detenuti realizzano all'interno e all'esterno delle mura dei penitenziari e a Camaro S.Paolo dove proseguono il percorso gli attori in semi libertà e in affidamento.
20/07/2025 | 1 Evento
da 19.50 €
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Tindari Fest 2025: La guerra svelata di Cassandra
Tindari Fest 2025: La guerra svelata di Cassandra
TINDARI FESTIVAL 2025 NOMINA SUNT CONSEQUENTIA RERUM Direzione artistica Mario Incudine TINDARI OFF TEATRO DI PAGLIA 31 luglio ore 21.00 GAIA APREA La guerra svelata di Cassandra / Aletheia Di salvatore Ventura Regia Alessio Pizzech NUTRIMENTI TERRESTRI La Guerra svelata di Cassandra ovvero come descrivere la guerra e i suoi orrori, attraverso gli occhi di una donna e raccontarne così le motivazioni tutte maschili, nonché le menzogne e le falsità che intorno ad essa si costruiscono come giustificazioni, ieri come oggi. Il Mito di Cassandra continua a essere uno strumento di rilettura delle contraddizioni della storia che attraversiamo come uomini, ed ha rappresentato una lente d’ingrandimento per cercare un senso, una luce per i tempi bui. Dopo tanti omaggi letterari a questo straordinario personaggio, Salvatore Ventura si cimenta nella composizione di un pezzo di teatro estremamente denso di emozioni. Il giovane drammaturgo palermitano dà una lettura di Cassandra che mutua aspetti dalle tante versioni letterarie del personaggio classico, in primis Christa Wolf, ma ne costruisce una visione autonoma e tratteggia una figura di donna, perfettamente calata nelle contraddizioni di questo nostro tempo. La Cassandra, a cui darà voce e corpo Gaia Aprea, è creatura dell’oggi ed articola un monologo teatrale originale nella forma della scrittura e straordinariamente carico di rimandi alla cronaca quotidiana. Le parole di Ventura, contrappuntate dallo spazio sonoro di Dario Arcidiacono, costruiscono un flusso di coscienza che riscrive la vicenda conosciuta della profetessa di Apollo, figlia di Priamo. Cassandra si pone in dialogo con il pubblico del presente, lo vuole scuotere dal silenzio colpevole e affermare la necessità delle parole, del racconto, del disvelare una verità, del muovere una coscienza che possa opporsi al pensiero dominante. La Cassandra di Ventura torna sulla scena ormai spogliata violentemente della sua verginità, alla ricerca di un perdono di sé stessa per non essere stata capace di fermare quella guerra, per non essere riuscita a farsi ascoltare nella sua azione profetica. Cassandra del 2025, vuole farsi esempio per noi, monito per i nostri assordanti silenzi e mi piace così immaginarla tra le strade bombardate di Kiev o tra le macerie di Gaza o tra le fila di uomini e donne massacrati in qualche parte della terra. Questa Cassandra è alla ricerca di un senso del proprio stare nel mondo e si ricongiungerà a quella sé stessa bambina, persa nei rumori di un conflitto familiare, nel disperato tentativo di compiere un atto catartico che tagli definitivamente con il perpetuarsi del sangue e della morte come unico orizzonte possibile. Cassandra, tornata nel mondo dei vivi, alle prese con i ricordi, con oggetti testimoni della propria esistenza traumatica, è affamata di vita, sedotta dal ricordo di Enea che si è salvato dalla fine della Città di Troia. Ricordando il corpo ed il volto di Enea, Cassandra prova così ad ergersi al di sopra del racconto di morte e distruzione; il legame erotico, di profonda amicizia, che la unisce a Enea, rappresenta una forza indelebile, che nella sua memoria, resiste agli orrori di una terra distrutta, di un cimitero di familiari massacrati dal nemico, a un destino di violenza che lega vincitori e vinti. La Cassandra di Ventura invoca cosi il teatro, lo evoca come fonte di resistenza, di speranza, come atto finale di testimonianza che vuole disvelare a noi l’ipocrisia della famiglia umana, l’irresponsabilità di chi decreta l’inizio del conflitto e ne determina il perpetrarsi. Cassandra quindi, diviene voce che si oppone all’indifferenza, usa la parola come arma, con quell’incedere poetico di chi porta con sé una verità per troppo tempo sopita e ci dice quanto mai sia importante oggi, il rito del teatro.
31/07/2025 | 1 Evento
da 19.50 €
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Tindari Fest 2025: Vinicio Capossela
Tindari Fest 2025: Vinicio Capossela
TINDARI FESTIVAL 2025 NOMINA SUNT CONSEQUENTIA RERUM Direzione artistica Mario Incudine TINDARI POP Teatro Greco 5 Agosto ore 21.00 VINICIO CAPOSSELA SIRENE Richiami, Emergenze e affioramenti. Siano esseri mitologici o concreti apparecchi acustici, le sirene sono sempre un richiamo, un segnale d’emergenza. Reali e favolose, portano nel proprio corpo la loro natura duplice e ambigua, mutante e sfuggente, di volta in volta creature degli abissi e della luce, del mutismo e del canto, dell’oscuro dionisiaco e della bellezza apollinea. Sono la figura stessa dell’ambivalenza semantica dell’emergenza, che è sia pericolo che emersione, allo stesso tempo dannazione e salvezza, seduzione e redenzione. Per chi le sa ascoltare, in questi tempi infausti le segnalazioni di pericolo si sono moltiplicate. Tra guerre, riarmi, sopraffazioni e ingiustizie sociali, l’Occidente sembra quasi aver smarrito la rotta e di essere sul punto di inabissarsi con un moto di accelerazione repentina del suo destino di caduta, di tramonto sotto la linea dell’orizzonte. Sirene intende allora ascoltare questi richiami, decifrarli, guardarli diritti negli occhi e così percorrere un periplo negli abissi delle emergenze attuali, necessario a poter affiorare alla luce per ritrovare il respiro e la luce. Un percorso mosso dalla ferma speranza che all’immersione segua l’emersione, e dalla convinzione che in un momento partecipato come un concerto, la bellezza e la giustizia ricongiunte nel canto possano essere una guida per tornare a riveder le stelle.
05/08/2025 | 1 Evento
da 19.50 €
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