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La Borto
la Borto
Premio UBU 2010 “Migliore testo italiano”
Nomination Premio UBU 2010 “Migliore attore”
Premio Hystrio alla Drammaturgia 2010
Testo selezionato per il progetto Face à Face 2010
di e con Saverio La Ruina
musiche composte ed eseguite
dal vivo Gianfranco De Franco
contributo alla drammaturgia Monica De Simone
disegno luci Dario De Luca
organizzazione e distribuzione Settimio Pisano
produzione Scena Verticale.

Non è solo la storia di un aborto. È la storia di una donna in una società dominata dall’atteggiamento e dallo
sguardo maschili: uno sguardo predatorio che si avvinghia, violenta e offende; un atteggiamento che
provoca gli eventi ma fugge le responsabilità. L’aborto ne è solo una delle tante conseguenze. Ma ne è la
conseguenza più estrema. La protagonista racconta l’universo femminile di un paese del meridione.
Schiacciata da una società costruita da uomini con regole che non le concedono appigli, e che ancora oggi
nel suo profondo stenta a cambiare, Vittoria racconta il suo calvario in un sud arretrato e opprimente. E lo fa
nei toni ironici, realistici e visionari insieme, propri di certe donne del sud. Non mancano momenti sarcastici
e ironici come quando gli uomini geometri misurano il corpo femminile come se al posto degli occhi
avessero il metro. O come quando il paese si trasforma in una immensa chiesa a cielo aperto per scongiurare
le gravidanze. Né quelli commoventi legati alla decimazione del “coro” delle donne. Ma quando la
protagonista chiude il cerchio col racconto del calvario della nipote, il sarcasmo e la commozione lasciano il
posto a una profonda amarezza, mettendoci davanti alla dura e ambigua realtà dei nostri giorni.
"Indimenticabile … Da vedere assolutamente" Franco Quadri, la Repubblica
"bravissimo La Ruina... vero miracolo” Renato Palazzi, Il Sole 24ore
"uno spettacolo che colpisce diretto al cuore e alla mente" Magda Poli, Corriere della Sera
"una prova di bravura intensa e commovente" Gianfranco Capitta, il Manifesto
"uno spettacolo di forza dirompente, un formidabile interprete" Maria Grazia Gregori, DelTeatro
“un’iniezione di adrenalina pura nelle vene” Roberto Barbolini, Panorama
“straordinario monologo” Anna Abate, l’Espresso
"intriso di una poetica armonia che conquista" Carlo Maria Pensa, Libero
"meravigliosa lezione d'umanità fatta con il pudore e la grazia che possiedono solo i grandi artisti"
KatiaIppaso,Hystrio
la Borto
Premio UBU 2010 “Migliore testo italiano”
Nomination Premio UBU 2010 “Migliore attore”
Premio Hystrio alla Drammaturgia 2010
Testo selezionato per il progetto Face à Face 2010
di e con Saverio La Ruina
musiche composte ed eseguite
dal vivo Gianfranco De Franco
contributo alla drammaturgia Monica De Simone
disegno luci Dario De Luca
organizzazione e distribuzione Settimio Pisano
produzione Scena Verticale.

Non è solo la storia di un aborto. È la storia di una donna in una società dominata dall’atteggiamento e dallo
sguardo maschili: uno sguardo predatorio che si avvinghia, violenta e offende; un atteggiamento che
provoca gli eventi ma fugge le responsabilità. L’aborto ne è solo una delle tante conseguenze. Ma ne è la
conseguenza più estrema. La protagonista racconta l’universo femminile di un paese del meridione.
Schiacciata da una società costruita da uomini con regole che non le concedono appigli, e che ancora oggi
nel suo profondo stenta a cambiare, Vittoria racconta il suo calvario in un sud arretrato e opprimente. E lo fa
nei toni ironici, realistici e visionari insieme, propri di certe donne del sud. Non mancano momenti sarcastici
e ironici come quando gli uomini geometri misurano il corpo femminile come se al posto degli occhi
avessero il metro. O come quando il paese si trasforma in una immensa chiesa a cielo aperto per scongiurare
le gravidanze. Né quelli commoventi legati alla decimazione del “coro” delle donne. Ma quando la
protagonista chiude il cerchio col racconto del calvario della nipote, il sarcasmo e la commozione lasciano il
posto a una profonda amarezza, mettendoci davanti alla dura e ambigua realtà dei nostri giorni.
"Indimenticabile … Da vedere assolutamente" Franco Quadri, la Repubblica
"bravissimo La Ruina... vero miracolo” Renato Palazzi, Il Sole 24ore
"uno spettacolo che colpisce diretto al cuore e alla mente" Magda Poli, Corriere della Sera
"una prova di bravura intensa e commovente" Gianfranco Capitta, il Manifesto
"uno spettacolo di forza dirompente, un formidabile interprete" Maria Grazia Gregori, DelTeatro
“un’iniezione di adrenalina pura nelle vene” Roberto Barbolini, Panorama
“straordinario monologo” Anna Abate, l’Espresso
"intriso di una poetica armonia che conquista" Carlo Maria Pensa, Libero
"meravigliosa lezione d'umanità fatta con il pudore e la grazia che possiedono solo i grandi artisti"
KatiaIppaso,Hystrio
Ingresso gratuito per i bambini fino a 10 anni di età
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